Bambu

Dal 23/10/2025 al 24/10/2025

Teatro del Ponente

Danza - Resistere e Creare REC

Giorno Orario Prezzo da Luogo

BAMBU è un progetto, ideato da Roberto Castello, che propone tre assoli di danza contemporanea firmati da artisti africani: Julie Iarisoa (Madagascar), Aziz Zoundi (Burkina Faso) e Humphrey Maleka (Sudafrica). Un ponte culturale tra Africa e Italia, BAMBU promuove uno scambio fondato su rispetto e reciprocità, ispirandosi al pensiero di Ngugi Wa Thiong’o. Non solo spettacoli, ma un modello sostenibile di cooperazione artistica.



Un voyage autour de mon nombril di JULIE IARISOA
Un voyage autour de mon nombril denuncia l’ingiusta difficoltà di viaggiare per i cittadini malgasci ma è anche il tentativo di rispondere a questa situazione. “Se per noi è difficile viaggiare da un Paese all’altro o da una città all’altra, approfittiamo dell’opportunità di viaggiare all’interno di noi stessi”.
Con questo assolo, Julie Iarisoa affronta uno dei temi più urgenti: la solitudine dell’isolamento. L’isola diventa metafora della condizione umana. In un palcoscenico disseminato di barchette di carta – echi tragici delle traversate di cui si parla ogni giorno – appare un corpo immobile che, in una lenta tensione, si elettrizza, per poi esplodere in movimenti sempre più intensi. In questo flusso, danza e musica si fondono fino al parossismo, al ternando momenti di frenesia a sospensioni cariche di respiro, tra speranza e disillusione.

Naka tša go rwešwa di HUMPHREY MALEKA
“Un giorno d’estate del 1886 due cercatori scoprirono l’oro in una fattoria del Transvaal chiamata Langlaagte. L’oro non era una novità per il Transvaal, gli africani lo estraevano già da secoli” – A people history of South Africa: Gold & Workers 1886 – 1924 vol. 1 – Luli Callinicos.
Naka tša go rwešwa parte dalla parola “scoperta”, le “scoperte” fatte dagli stranieri in Africa e dalla violenza simbolica e concreta con cui, dopo tali scoperte, venivano imposti nuovi nomi a persone, luoghi e oggetti. Nomi che intendevano cancellare storie, significati, identità.

 Chute Perpetuelle di AZIZ ZOUNDI
In questo pezzo Aziz rivela quel momento fragile in cui si fanno delle scelte di vita e bisogna affrontarne le conseguenze. In Burkina Faso, diventare un artista è molto difficile, soprattutto in una famiglia che osteggia apertamente questa strada. Solo una zia ha sostenuto Aziz: per lui è stata un pilastro, una fonte di forza e speranza lungo tutta la sua formazione. La morte di questa zia ha dato origine al lavoro, che diventa gesto di cura e memoria. Un tentativo di elaborare il dolore, portando sulla scena la cicatrice di quella “caduta”.