Uno spettacolo liberamente, ispirato alla scrittura poetica di Wislawa Szymborska
Due personaggi si incontrano, si lasciano.
Sono Sia, una giovane donna la cui vita è scritta sul libro degli eventi, e Po che di quel libro legge le pagine. Li vediamo conoscersi, rincorrersi, mangiare insieme, abitare, insieme sognare. La vita li interroga ma non cerca risposte, se non uno stare, un attraversare disposti a ricevere quello che arriva, siano giorni nuovi o vento, il ballo dei balli o l’incredibile uomo delle nevi, giunto infine.
Delle poesie della grande poetessa lo spettacolo ripercorre i temi ma, soprattutto, si dischiude come un omaggio al suo sguardo, capace di traslare la verità del quotidiano in un’altra verità altrettanto potente: quella della poesia. Un incanto disarmato, aggrappato al non sapere come all’ancora di un corrimano. “Per questo amo tanto due piccole paroline: “non so”. Piccole, ma alate. Parole che estendono la nostra vita in territori che si trovano in noi stessi e in territori in cui è sospesa la nostra minuta Terra.“
Una scrittura scenica fatta di sospensioni e a capo, slegata da un andamento narrativo coerente, procede per immagini e assonanze, passa e lascia un vuoto, più che un pieno: un piccolo vuoto da riempire, ognuno come vuole, se vuole. Senza pretesa di capire, solo potersi affacciare.
Dedicata alla memoria di A. e dei tanti bambini e bambine incontrati e partiti troppo presto.
DAI 6 ANNI D'ETA'